Ascensore esterno: le detrazioni fiscali a disposizione

L’ascensore esterno è un dispositivo in grado di abbattere le barriere architettoniche. Come suggerisce il nome, fa le veci del normale ascensore, pur essendo installato all’esterno dell’edificio. 

Il ricorso all’ascensore esterno è obbligato in alcune situazioni, sebbene molti lo considerino anche un dispositivo in grado di esercitare un certo impatto estetico sul profilo dell’edificio.

Il costo di un ascensore esterno può essere elevato. Per fortuna, il legislatore ha predisposto alcune interessanti agevolazioni fiscali. Ne parliamo qui, fornendo una panoramica di questo strumento, una stima dei costi e una descrizione accurata dei bonus.

Quando installare un ascensore esterno

Come già accennato, si può certamente considerare l’ascensore una prima scelta. Spesso e volentieri, però, rappresenta un passaggio obbligato. Il caso tipico è l’impossibilità di installare un ascensore interno, ovvero classico. Ciò accade se il progetto originale dell’edificio non ne ha previsto la presenza e quindi non vi è spazio sufficiente. Accade anche nei condomini molto vetusti, che non sono serviti da un ascensore e non contengono un vano abbastanza grande.

In quest’ultimo caso, può verificarsi una dinamica spiacevole, per quanto comune. Chi soffre di disabilità motorie, ed è quindi impossibilitato a percorrere le scale, vorrebbe procedere con l’installazione dell’ascensore esterno. E’ un intervento che coinvolge le parti comuni, dunque andrebbe pagato da tutti i condomini secondo il meccanismo dei millesimi di proprietà. Peccato che l’assemblea si opponga all’intervento.

Cosa succede in questi casi? Il legislatore ha previsto questa eventualità ed è addivenuto a una soluzione di comodo: l’intervento può essere realizzato sempre e comunque, in quanto il diritto ad abbattere le barriere architettoniche dev’essere sempre garantito. La spesa, però, è a carico del richiedente. 

Verrebbe da chiedersi se non ci siano altre soluzioni, magari meno costose, per abbattere le barriere architettoniche causate dalle scale. In realtà le alternative non mancano, tra piattaforma elevatrice, servoscala e montascala. Tuttavia, se l’edificio consta di più piani, o l’appartamento è posto molto in alto, l’ascensore esterno rappresenta comunque la scelta migliore. Infatti, le altre soluzioni risulterebbero poco confortevoli, in quanto conferirebbero una sensazione di precarietà: la piattaforma elevatrice perché tendenzialmente scoperta, il montascale e il servoscala in quanto troppo piccoli.

Quanto costa un ascensore esterno

Dunque, l’ascensore esterno è una soluzione a volte obbligata, altre volte semplicemente preferibile. Molti sono però disincentivati dal timore di pagare troppo. E’ un timore fondato? Sì e no. E’ fondato perché in effetti in ballo vi sono cifre a quattro zeri. Un ascensore esterno in grado di servire due piani costa tra i 15mila e i 25mila euro. Se i piani serviti sono quattro o più, si superano abbondantemente i 30mila.

Il timore, allo stesso tempo, non è fondato in quanto a disposizione del richiedente vi sono alcune agevolazioni fiscali, di cui parleremo nel prossimo paragrafo.

Va detto, poi, che il beneficio apportato dall’ascensore esterno rende quasi superflui i discorsi sul prezzo. E’ un dispositivo assolutamente necessario, in grado di migliorare la qualità della vita, in un certo senso inestimabile.

Quali sono le agevolazioni fiscali per chi installa un ascensore esterno

Come già accennato, il legislatore ha messo a disposizione alcune agevolazioni fiscali. Quella più importante è la detrazione per gli interventi che abbattono le barriere architettoniche. Il meccanismo è quello classico dei bonus “all’italiana”: si detrae una parte della spesa dall’IRPEF, in più quote e quindi in più anni.

In questo caso specifico, si può detrarre il 75% della spesa e l’orizzonte temporale è pari a cinque anni. 

E’ previsto comunque un tetto di spesa, che varia a seconda dei contesti. Esso è pari a:

  • 50.000 per gli edifici unifamiliari;
  • 40.000 euro – da moltiplicarsi per il numero di immobili serviti – per i condomini che contengono da 2 a 8 appartamenti;
  • 30.000 euro – sempre da moltiplicarsi per il numero di immobili serviti – per i condomini che ospitano più di 8 appartamenti.

Come nella stragrande maggioranza dei bonus, è possibile sostituire la detrazione con la cessione del credito. In buona sostanza si cede a terzi il diritto alla detrazione e si ottiene uno sconto in fattura di uguale importo. Una soluzione molto apprezzata in quanto trasforma un recupero futuribile in un risparmio immediato.

Fino a qualche tempo fa, l’installazione dell’ascensore esterno poteva essere inserito nel Superbonus 110%. In buona sostanza, figurava come intervento trainato in caso di installazione del cappotto termico o di una caldaia ad alta efficienza. Tale agevolazione era in vigore per gli interventi realizzati entro il 2021, oppure per quelli che erano stati completati almeno al 60% entro il 31 giugno 2022.

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