Carrello per movimentare bancali: quale scegliere

Quale carrello per movimentare bancali acquistare? Le soluzioni non sono tantissime, ma pongono comunque di fronte alla necessità di scegliere. D’altronde, ciascun “modello” apporta vantaggi e svantaggi, assolve a determinate funzioni e consente di svolgere specifici compiti.

Ne parliamo qui, fornendo una panoramica dei carrelli per la movimentazione dei bancali e offrendo qualche coordinata per compiere la scelta corretta.

Movimentare i bancali: una necessità per grandi e piccole aziende

La movimentazione dei bancali è una necessità di tutte le aziende chiamate a gestire un magazzino. D’altronde, i bancali rappresentano uno strumento imprescindibile per le attività di logistica. Per chi non lo sapesse, sono piattaforme,in genere di legno, che si caratterizzano per una struttura a reticolo. Il loro scopo è contenere la merce e, allo stesso tempo, stoccarla – per quanto in via temporanea.

Grazie ai bancali, è possibile condensare la merce in uno spazio ristretto, in modo da rendere più facile il trasporto. Un dettaglio non di poco conto per tutte quelle aziende che lavorano con più articoli, che prevedono lo stoccaggio e la movimentazione, lo spostamento e il trasferimento di oggetti. 

Ovviamente, i bancali devono essere spostati, per poter svolgere le normali operazioni logistiche. Proprio qui entra in gioco il carrello per movimentare i bancali.

Carrello per movimentare i bancali: transpallet o elevatore?

In realtà, carrello per movimentare bancali è una espressione gergale. Con essa, si fa riferimento a due dispositivi distinti, i quali svolgono funzioni altrettanto distinte: il transpallet e il carrello elevatore.

Il transpallet è un carrello dal design minimale, formato in genere da due forche che reggono il bancale e ancorate a una struttura, a sua volta movimentata da delle ruote. Tale struttura è collegata a un maniglione, il quale serve a sollevare il bancale da terra. Il maniglione, inoltre, garantisce una presa salda e facilita il trasporto, che è quindi manuale. Per inciso, esistono transpallet elettrici, ma sono più rari.

Il carrello elevatore è un veicolo vero e proprio, spesso frutto di tecnologie complesse. La sua funzione principale è movimentare la merce in verticale. In buona sostanza, la solleva. Ovviamente, essendo “guidabile”, è omologato anche per la movimentazione in orizzontale. 

Alla luce di queste brevi definizioni, si comprendono le differenze tra transpallet e carrello elevatore.

  • Il transpallet movimenta le merci in orizzontale, e per brevi tratti.
  • Il carrello elevatore movimenta le merci in verticale. 

Dunque, il primo è utile solo se il magazzino si sviluppa in orizzontale e non prevede lo stoccaggio delle merci in altezza. Il secondo è utile, se non addirittura necessario, quando il magazzino si sviluppa in verticale. Inoltre, è consigliato quando il magazzino è esteso, e quindi è necessario percorrere lunghi tratti. 

Le differenze non riguardano solo le funzioni ma anche l’esperienza d’uso. Il transpallet è in genere molto semplice da utilizzare e raramente richiede una formazione specifica. Il carrello elevatore, essendo un dispositivo tecnologico, e anzi un veicolo in senso stretto, richiede il possesso di alcune competenze. Di norma, viene guidato solo dopo aver frequentato un corso ad hoc (che comunque dura qualche ora). 

Prezzi e agevolazioni

I prezzi di transpallet e carrelli elevatori sono estremamente variabili. Essi dipendono essenzialmente dalla loro potenza di carico e dalla tecnologia cui fanno riferimento.

Un transpallet manuale in genere costa qualche centinaio di euro. Tuttavia, può superare i mille se realizzato in acciaio e quindi pensato per trasportare bancali molto pieni/pesanti o se è movimentato elettricamente.

Un carrello elevatore, invece, costa sempre qualche migliaio di euro. Anzi, spesso supera i 10mila euro. In questo caso, i fattori che impattano sui prezzi sono:

  • La capacità di carico
  • La presenza di sistemi alternativi, come i trilaterali e i retrattili. Nel primo caso, può estendere le forche su più lati, permettendo al carrello di muoversi a agire in spazi angusti. Nel secondo caso, le forche possono essere ritratte verso il nucleo della macchina, risparmiando spazio e garantendo visibilità all’operatore.
  • Accessori vari. Anche la presenza di accessori finalizzati a migliorare l’esperienza d’uso e a renderla più comoda può incidere sui prezzi. 

La buona notizia è che, almeno per gli elevatori, che è poi la classe di carrello per movimentare i bancali più ambita, sono a disposizione alcune agevolazioni. Il riferimento è alle iniziative del piano Industria 4.0.

Nello specifico, chi acquista beni strumentali nuovi entro il 30 novembre può trasformare parte della spesa in credito di imposta. Ovvero,

  • il 40% della spesa, per investimenti fino a 2,5 milioni;
  • il 20% della spesa, per investimenti superiori a 2,5 milioni e fino a 10 milioni;
  • il 10% della spesa, per investimenti dai +10 milioni a 20 milioni.

Per i “ritardatari” e quindi per chi effettua gli acquisti dal 1° dicembre 2023 al 31 dicembre 2025, le percentuali scendono rispettivamente al 20%, al 10% e al 5%. 

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