Sollevatore telescopico fisso vs sollevatore telescopico mobile: differenze e campi di applicazione

Il sollevatore telescopico fisso è una particolare tipologia di sollevatore telescopico. Si differenzia dalla controparte “mobile” tanto per il meccanismo di funzionamento quanto per il design. In virtù di ciò, è compatibile con determinati ambiti di applicazione piuttosto che altri.

Tali differenze potrebbero causare un certo disorientamento in fase di scelta e valutazione. Vale dunque la pena operare un confronto tra le due tipologie e approfondire usi, peculiarità, prezzi.

Cos’è un sollevatore telescopico

Il sollevatore telescopico è un macchinario simile al muletto ma che si differenzia da quest’ultimo per l’assenza dei forconi. Essi vengono sostituiti da un braccio estensibile, per l’appunto detto”telescopico”. Tale braccio può muoversi verso l’alto e verso il basso ma anche, in casi specifici, in orizzontale. Soprattutto, può raggiungere (nei modelli più performanti) anche i 40 metri.

Lo scopo del sollevatore telescopico è movimentare carichi pesanti, sollevandoli e posizionandoli nel luogo desiderato. In un colpo solo, sostituisce più macchinari quali il muletto, il carrello elevatore, la piattaforma aerea e la gru.

In virtù di questa versatilità intrinseca, il sollevatore telescopico può essere impiegato in tantissimi ambiti: edilizia, movimento terra, logistica, agricoltura e altro ancora.

Ciò non toglie che nel corso dei decenni il macchinario sia andato incontro a un’evoluzione, la quale è sfociata in una specializzazione approfondita. Da qui, la presenza di più tipologie. Le principali sono proprio il sollevatore telescopico fisso e il sollevatore telescopico mobile.

Come funzionano il sollevatore telescopico fisso e il sollevatore telescopico mobile

In realtà queste espressioni sono gergali. Si dovrebbe parlare piuttosto di sollevatore telescopico a torre fissa e di sollevatore telescopico a torre mobile.

Il sollevatore telescopico a torre fissa, proprio come suggerisce il nome, non consente di ruotare l’elemento a cui è collegato il braccio. Il risultato è che, di base, il braccio può muoversi solo in due dimensioni. Ovvero, in profondità (grazie al meccanismo telescopico) e in altezza. 

Ovviamente esistono metodi alternativi per conquistare la “terza dimensione” e quindi muovere il braccio anche in orizzontale, ma si rivelano macchinosi e poco precisi. Nello specifico, si tratta di ruotare l’intero corpo macchina.

Discorso radicalmente diverso per il sollevatore a torre mobile. In questo caso il braccio può muoversi in tutte le direzioni, e lo spostamento lungo l’asse orizzontale può essere gestito direttamente dalla cloche, senza modificare la posizione del mezzo. È un meccanismo decisamente più preciso, rapido e facile da mettere in pratica. 

C’è un ma: questa tipologia costa molto di più.

Dunque, prima di gettarsi a capofitto nell’acquisto del sollevatore mobile è necessario riflettere sugli usi, sugli ambiti di applicazione e verificare che non basti un più conveniente sollevatore telescopico fisso.

Ebbene, i campi di applicazione del sollevatore telescopico mobile (a torre mobile) corrispondono a tutte quelle attività che richiedono la massima precisione nel posizionamento dei materiali. Il riferimento è all’edilizia, e in particolare alla movimentazione in altezza dei prefabbricati. Stesso discorso per la logistica, che si basa su una minuziosa ottimizzazione degli spazi.

Di contro, il sollevatore telescopico fisso si rivela sufficiente quando non è richiesta una precisione “totale”. È il caso delle attività agricole e del movimento terra. In questi casi, la movimentazione può essere più dozzinale. Inoltre, la necessità di coprire anche l’asse orizzontale può essere facilmente gestita attraverso il riposizionamento del macchinario.

Prezzi e agevolazioni

Vale la pena giunti a questo punto parlare dei prezzi. Quanto costa il sollevatore telescopico fisso? Quanto costa il sollevatore telescopico mobile?

Ebbene, si parla sempre di qualche decina di migliaia di euro. Nel primo caso è lecito attendersi una spesa compresa tra 20mila e 40mila euro. Nel secondo caso, ci si dovrebbe attendere una spesa tra 40mila e 60mila euro.

Si può pensare ovviamente all’usato e a noleggio. Il primo consente di risparmiare fino al 60% sul prezzo della controparte nuova. Il secondo è utile nel caso in cui l’impiego del sollevatore telescopico fosse sporadico o addirittura una tantum. Va detto che il noleggio potrebbe costare anche 200 euro al giorno. La soluzione, dunque, va valutata con attenzione.

C’è da dire che il legislatore ha messo in campo importanti agevolazioni fiscali per chi acquista un sollevatore telescopico nuovo. Tale agevolazioni, sia chiaro, riguardano a tutti i macchinari. D’altronde, è nota come “credito d’imposta per l’acquisto dei beni strumentali“.

Consente di portare in compensazione fino al 20% del prezzo di acquisto, in tre quote annuali di pari valore. Il risparmio dunque c’è, ed è abbastanza immediato.

L’accesso all’agevolazione è tuttavia vincolato al rispetto di determinate condizioni, per cui il consiglio è di farsi seguire dal proprio commercialista di fiducia.

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