Sollevatori telescopici: funzionamento, campi di applicazioni e prezzi

I sollevatori telescopici sono mezzi da lavoro finalizzati al posizionamento e al sollevamento di carichi pesanti. In virtù di un peculiare design consentono di movimentare oggetti in altezza e in lunghezza, fino a coprire parecchi metri. 

Vale dunque la pena approfondire la questione, fornire una panoramica dei sollevatori telescopici, spiegare come funzionano, elencare i casi in cui possono tornare utili, offrire stime sui prezzi. 

Come funziona un sollevatore telescopico

Il sollevatore telescopico può essere considerato come un’evoluzione del classico muletto. Anche in questo caso è presente la cabina di pilotaggio, ovviamente agganciata al corpo macchina. Tuttavia, essa non è dotata di carrello idraulico e di forche, bensì di un braccio telescopico. 

Tale braccio presenta tre particolarità:

  • Può essere movimentato in tutte le dimensioni dello spazio (almeno nella maggior parte dei casi). 
  • E’ “telescopico”, quindi si allunga alla bisogna. 
  • Può essere attrezzato con vari accessori: forche, benne, pinze, ganci, prese di forza e altro ancora. 

Si intuisce dunque come il pregio più importante dei sollevatori telescopici sia la versatilità. A seconda dell’accessorio collegato al braccio telescopico si rivelano utili in questo o in quell’ambito.

  • In edilizia, in quanto permettono di sollevare materiali pesanti e finanche posizionare prefabbricati in altezza. In tal modo, sostituiscono in un colpo solo i carrelli elevatori, le piattaforme aeree e le gru. 
  • Nel movimento terra, poiché permettono di spostare grandi quantità di terra in maniera rapida e pulita.
  • In agricoltura, in quanto consentono di movimentare materiali agricoli di grandi dimensioni, come gigantesche balle di fieno. Inoltre, velocizzano lo stoccaggio di materiali leggeri come cereali, grano, orzo etc. diminuendo i cicli di lavoro.
  • Nella logistica, proprio per la capacità di carico e di movimentazione, che non conosce pari e risulta compatibile con qualsiasi tipologia di merce. 

Le tipologie di sollevatore telescopico

I sollevatori telescopici hanno in comune il meccanismo di funzionamento e il design. Tuttavia, si differenziano per le dimensioni del braccio e la sua manovrabilità, la capacità di carico, le dinamiche di comando. 

I modelli più performanti, in genere utilizzati nell’edilizia, si caratterizzano per un braccio decisamente allungabile, e che può raggiungere i 40 metri. I più “scarsi” sono dotati di un braccio che raggiunge comunque i 10 metri. 

Il parametro della manovrabilità, poi, dà vita a due tipologie di sollevatore telescopico ben distinte:

  • A torre mobile – detto anche “sollevatore telescopico mobile”. In questo caso, il braccio può essere sollevato, quindi alzato e abbassato. Tuttavia, può muoversi anche in orizzontale e quindi sfruttare tutte e tre le dimensioni. Questo genere di sollevatore telescopico è particolarmente utile in edilizia, quando è richiesta la massima precisione e vi è la necessità di raggiungere spazi angusti. 
  • A torre fissa detto anche “sollevatore telescopico fisso”. In questa fattispecie, il braccio può essere solo alzato e sollevato. Affinché possa essere manovrato anche in orizzontale, è necessario ruotare l’intero corpo macchina. 

Per quanto concerne la capacità di carico, essa non è mai inferiore ai parecchi quintali. Nella migliore delle ipotesi, e se corroborata da un accessorio efficace, può superare le quattro tonnellate.

Infine, i comandi. Questi possono essere più o meno comodi, più o meno moderni. La cloche è sempre presente, ma può essere corredata da una interfaccia user-friendly, che garantisce una maggiore precisione e riduce il margine di errore. 

Sollevatore telescopico manuale; tutta un’altra storia

Cercando informazioni sui sollevatori telescopici vi sarete imbattuti certamente nel “sollevatore telescopico manuale”. Ebbene, il nome può trarre in inganno. Si tratta infatti di un macchinario completamente diverso, pensato per scopi che nulla hanno a che vedere con l’edilizia, la logistica etc.

Il sollevatore telescopico manuale è un ausilio per disabili, un macchinario che permette di sollevare persone affette da gravi problemi motori. Si muove solo in altezza e si aziona mediante una manovella. L’unico punto in comune è l’estensibilità del braccio, che in effetti può raggiungere i due metri.

Prezzi per l’acquisto e il noleggio dei sollevatori telescopici

I sollevatori telescopici sono macchinari estremamente utili ma anche molto complessi. In ragione di ciò, rappresentano investimento vero e proprio. Non c’è da stupirsi se il loro prezzo raggiunge facilmente i cinque zeri. 

Per un sollevatore telescopico nuovo potreste attendervi una spesa compresa tra i 20.000 e i 60.000 euro. Ovviamente, a costare di più sono quelli dotati di torre mobile, di bracci particolarmente estendibili e di una capacità di carico superiore alla media. 

Vale la pena dunque pensare a soluzioni alternative, come l’usato. Un’arma a doppio taglio, in quanto si corre il rischio di acquistare un macchinario troppo usurato e che richiede una frequente manutenzione. E’ tuttavia una soluzione che consente di risparmiare parecchio. Chi acquista un sollevatore telescopico usato può attendersi una spesa pari al 40-60% della controparte nuova.

Cosa dire invece circa il noleggio dei sollevatori telescopici? La soluzione è ingegnosa, soprattutto se l’utilizzo del macchinario è una tantum o sporadica. In questo caso, ci si può attendere una spesa pari a 150-200 euro per singolo giorno di noleggio.

I prezzi possono sembrare elevati e in effetti lo sono, persino per un’azienda strutturata. Ma c’è una buona notizia: il legislatore ha predisposto delle importanti agevolazioni fiscali. Stiamo parlando del credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali “4.0”. 

Chi acquista beni strumentali può detrarre dalle tasse:

  • Il 20% del costo, se l’investimento non supera i 2,5 milioni di euro. 
  • il 10% del costo, se l’investimento è superiore ai 2,5 milioni di euro ma pari o inferiore a 10.
  • Il 5% del costo, per investimenti superiori a 10 milioni di euro.

Il credito può essere portato in compensazione in tre quote annuali di pari importo. Dunque, consente di ottenere un risparmio se non esattamente immediato, comunque a stretto giro.

L’agevolazione è vincolata al rispetto di alcuni requisiti, comunque non stringenti, dunque il consiglio è di conferire con il proprio commercialista prima di procedere con la compensazione. 

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